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Etimologia.
Si conoscono i sinonimi Picciourouzzo e Oriou Picciou.
Origini.
Le origini sono ancora incerte: potrebbe essere un vitigno autoctono, oppure derivare dalla Borgogna. Nell’Ottocento lo studioso Lorenzo Gatta lo cita tra le varietà principali della Valle d’Aosta. Altri studi sono stati compiuti da Bich e da Berget.
Ambiente.
La Valle d’Aosta è occupata da un’unica vallata, quella della Dora Baltea, affluente di sinistra del Po, e da un’unica provincia, tutt’uno con la regione. La viticoltura è molto limitata, estesa su circa 900 ettari, sul fondovalle, dove è possibile, altrimenti lungo gli scoscesi fianchi dei monti, su terrazzamenti con pendenze proibitive, fino agli oltre mille metri di Morgex e La Salle.
Storia.
I primi insediamenti umani che si ebbero in Valle d’Aosta risalgono al Neolitico (III millennio a.C.) e rivelano legami etnici e culturali tra i primi abitanti della Valle d’Aosta e quelli dell’attuale Vallese svizzero.
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