Vuoi essere costantemente informato sugli eventi e sulle iniziative di AutoctonO? Direttamente nella tua casella di posta elettronica notizie, approfondimenti e curiosità.
Etimologia.
Il nome deriva dalla denominazione altomedioevale, che veniva data nei paesi di lingua tedesca alle varietà straniere (frankisch) per distinguerle da quelle locali (heunisch).
Origini.
Si tratta di un vitigno centroeuropeo, il Blaufränkisch, varietà a bacca scura tra le più diffuse in Austria, originario del Burgenland, regione austriaca al confine con l’Ungheria. Il vitigno cominciò ad essere coltivato in Friuli dopo l’invasione della fillossera. I primi documenti si datano al 1879.
Diffusione.
È coltivato in alcune aree del Friuli, nelle province di Udine e Pordenone, ma compare sporadicamente anche in Veneto e nella Bergamasca. È molto più diffuso oltralpe, per esempio in Austria e in Ungheria.
Ambiente.
Il territorio delle Grave è costituito da piane alluvionali caratterizzate dalla presenza di sassi e ciottoli che affiorano ovunque nel terreno. In questa terra, povera di acque superficiali, la vegetazione cresce stentatamente, ed è proprio la vite a dare frutto scarso, ma di qualità .
Storia.
La viticoltura in questa regione è sempre stata un’attività fiorente e rinomata: sviluppata dai Romani, elogiata nei primi secoli d.C., florida nel Medioevo e durante il Rinascimento, fino ad arrivare alla nascita della Società Agraria Teresiana del 1765, voluta dall’imperatrice Maria Teresa per proteggere e promuovere le viti friulane.
Oltre 300 schede dei principali vitigni autoctoni italiani divisi per regione di origine. Scegli la regione.