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Etimologia.
Il nome per alcuni sembra derivare dal fatto di essere stato portato in Sardegna da monaci camaldolesi, per altri invece deriva dalla corruzione di “uva moraâ€. Altri appellativi sono Munica, Monaca, Miedda, Pascale, Pascali.
Origini.
Forse introdotta dalla Spagna durante la dominazione aragonese col nome di Morillo o Uva mora, è sicuramente uno dei vitigni sardi più antichi dell’isola. Una teoria accreditata fa retrocedere l’ingresso di questo vitigno nell’isola all’XI secolo, ad opera di monaci che utilizzavano le uve per le funzioni sacre e per cibarsene.
Diffusione.
È coltivata in diverse aree della Sardegna, dalla provincia di Sassari al Cagliaritano.
Ambiente.
La maggior parte dei vigneti in Sardegna si addensano nella fascia litoranea, occupando la pianura e le basse colline. Un po’ più rare sono le coltivazioni all’interno, se si eccettua l’estesa area del Campidano, la piana che da Cagliari si allunga verso Oristano.
Storia.
Furono prima i Fenici, poi i Greci a sviluppare la coltivazione della vite nell’isola, mentre i Romani preferirono a questa la coltivazione di cereali. Solo molti secoli più tardi, nel XIII e XIV secolo, la viticoltura torna in auge. È del 1392 la Carta de Logu, con cui si impone l’impianto di nuove vigne nei terreni incolti.
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