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Etimologia.
Il suo nome potrebbe derivare dal latino Muscus, da cui i termini dialettali Nuscu, Nascu, a causa del caratteristico sentore muschiato del vino.
Origini.
È uno dei vitigni a bacca bianca più antichi della Sardegna, a detta dello studioso Zucchetti (1935). Diffuso nell’entroterra del porto di Karales, si è supposto che sia arrivato nell’isola attraverso questo approdo.
Diffusione.
Il Nasco è diffuso prevalentemente nella zona del Cagliaritano e nel basso Campidano di Oristano. Esiste la Doc Nasco che prevede le tipologie Secco, Amabile, Liquoroso Secco e Liquoroso Dolce.
Ambiente.
La litoranea del Cagliaritano comprende le colline che costeggiano il mare di Iglesias, Sulcis, Capo Teulada, a ovest e Capo Carbonara e Capo Ferrato a est. Sono queste le zone più aride dell’isola, caratterizzate da una bassa fertilità , dove la vite si è comunque ben adattata.
Storia.
La storia viticola di queste zone è millenaria, a partire dal periodo fenicio fino alle più recenti dominazioni piemontesi. I vitigni qui coltivati, eccetto il Nuragus, varietà -simbolo della viticoltura sarda, sono prevalentemente di origine spagnola, come il Girò, il Bovale, il Torbato e il Cannonau.
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