Vuoi essere costantemente informato sugli eventi e sulle iniziative di AutoctonO? Direttamente nella tua casella di posta elettronica notizie, approfondimenti e curiosità.
Etimologia.
Il nome è legato all’alta produttività del vitigno. Tra i sinonimi si ricordano: Catarratto bianco lustro, Castellaro (isole Eolie).
Origini.
Vitigno coltivato da tempi remoti in Sicilia, anche se non si conosce in dettaglio la sua origine. Una descrizione analitica è datata al 1696 ad opera di Cupani. Appartenente alla famiglia dei Catarratti, nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite è registrato in forma indipendente dal Catarratto bianco comune.
Diffusione.
È particolarmente diffuso in Sicilia e, dopo il Trebbiano, costituisce la seconda varietà a bacca bianca più coltivata in Italia.
Ambiente.
I vigneti siciliani si concentrano in tre grandi aree, quella del Trapanese a ovest, quella dell’Etna e di Messina nella parte nord-orientale, e quella meridionale del Ragusano. Diversi ambienti e terroir dove la vite trova habitat assai favorevoli.
Storia.
Il Catarratto è uno dei vitigni che concorre alla composizione del Marsala, il vino che ha reso celebre la Sicilia nel mondo. Il merito è da attribuire a John Woodhouse, commerciante di Liverpool, che nel Settecento spedisce in Inghilterra una partita di ottimo vino del Marsalese, e per meglio conservarlo durante il viaggio lo unisce ad acquavite di vino.
Oltre 300 schede dei principali vitigni autoctoni italiani divisi per regione di origine. Scegli la regione.