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Descrizione.
Le origini di questa cultivar a bacca bianca, chiamata anche Minedda o Eppula, sono sconosciute, ma non c’è motivo di ritenere che essa non sia autoctona siciliana. Il suo nome deriva da “minna” o “zinna”, mammella, per la forma e dimensioni degli acini.
La sua diffusione è limitata ad alcuni Comuni alle pendici dell’Etna, dove viene coltivata in vigneti promiscui insieme ad altre varietà tra cui il Nerello mascalese, il Carricante ed il Catarratto, ma se ne ritrova qualche individuo anche nella provincia di Enna.
Il vino che si ottiene dalla sua vinificazione in purezza è di colore giallo paglierino, lievemente aromatico, di corpo leggero e buon equilbrio.
Scheda realizzata da AGER ed AutoctonO
per il "Dizionario dei Vitigni Antichi Minori italiani" CI.VIN Ed.
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