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Etimologia.
Il Nerello mascalese ed il Nerello mantellato (o cappuccio) devono il loro nome alla caratteristica colorazione.
Origini.
Probabilmente originario della piana di Mascali (CT), dove è tuttora coltivato, il Nerello è un vitigno da sempre alla base dei vini dell’Etna e si distingue in due sottovarietà : il Nerello mascalese ed il Nerello cappuccio, così chiamato per la forma che assume la sua pianta allevata ad alberello.
Diffusione.
I Nerelli hanno una discreta diffusione sul territorio siciliano e sono alla base delle due DOC Etna e Faro, ma rientrano anche nelle DOC calabresi Lamezia e Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.
Ambiente.
Il microclima etneo è caratterizzato da forti escursioni termiche che determinano una maturazione delle uve lenta e graduale, con un ritardo della vendemmia di oltre un mese rispetto alla media siciliana. I terreni sono costituiti da sabbie vulcanica, che conferiscono ai vini un gusto minerale, tipico del territorio.
Storia.
Numerose sono le fonti che attestano un’antica tradizione viticola nella zona dell’Etna, fortemente legata alla coltivazione delle varietà autoctone locali: il Nerello mascalese, il Nerello cappuccio, il Carricante e la rara Minnella.
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