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Etimologia.
In dialetto friulano è detto “tà ce-lenghe”, cioè che “taglia la lingua”: i suoi frutti hanno infatti una elevata acidità , che conferisce spigolosità al vino.
Origini.
Si tratta di un vitigno autoctono tipico del Friuli. Nel 1863 apparve come vitigno di origine friulana alla mostra della SocietĂ Agricola Friulana, fra oltre 300 varietĂ esposte.
Diffusione.
Predilige colline basse, a mezza costa. La sua produzione è limitata alla provincia di Udine, dove compare nelle zone di Buttrio, Manzano, Cividale.
Ambiente.
Questo vitigno ama la fascia collinare situata nella parte estrema della pianura friulana. La natura del terreno, costituita da marne e arenarie, e la particolare posizione esposta ai benefici effetti del mare, creano un ambiente ideale per la coltivazione della vite.
Storia.
Pur essendo uno dei pochi vitigni sopravvissuti alla terribile epidemia di fillossera, nell’Ottocento, questo vitigno era a rischio di estinzione a causa della preferenza accordata alle varietà francesi, introdotte massicciamente in Friuli. La sua coltivazione è stata recuperata negli anni ’80.
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