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Etimologia.
Con questo nome fin dall’antichità si sono indicati alcuni vitigni accomunati dalla caratteristica di avere gli acini serrati in grappoli compatti. Il nome deriva da “grop†o “groppoâ€, che in dialetto significa nodo, proprio per la fittezza del grappolo.
Origini.
Questo vitigno è stato citato dai più importanti autori latini che hanno trattato di agronomia: Catone, Virgilio, Plinio. Descritto da Gallo nel 1550, in passato era presente nel Nord Italia, dalla Lombardia, al Trentino.
Diffusione.
Attualmente il Groppello Gentile è coltivato in Lombardia, specialmente sulla riva bresciana del Lago di Garda. Qui è vinificato in purezza nella Doc Riviera del Garda Bresciano e nella Doc Garda. Altre attestazioni minori si trovano in Veneto, Emilia Romagna e Toscana.
Ambiente.
La Lombardia è la regione italiana con il più alto numero di laghi. Quello di Garda, uno dei più vasti, funge da emissario del Mincio. Il terreno di tutto l’anfiteatro benacense è di natura morenica, con suoli molto permeabili, ricchi di acqua.
Storia.
La Vitis vinifera silvestris è nota in questa regione fin dall’età del Bronzo. Lo attestano i frequenti ritrovamenti di vinaccioli tra i resti delle numerose palafitte che costellavano le rive del lago di Garda e dei laghetti inframorenici oggi prosciugatisi. La vera e propria coltivazione della vite risale invece al VII-V secolo a.C.
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